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venerdì 29 maggio 2020

STEP 21


Riproducibilità - Etica:

Per cercare di analizzare il concetto di riproducibilità in relazione all'etica, bisogna concentrarsi su una visione più scientifica e indirizzata alla ricerca. Per riproducibilità della ricerca si intende la possibilità di mettere a disposizione i dati grezzi e il codice della ricerca in modo che altri possano conseguire gli stessi risultati così come sono stati presentati nelle conclusioni del lavoro di ricerca. Strettamente connesso è il concetto di replicabilità il quale consente di riprodurre una metodologia scientifica per raggiungere analoghe conclusioni. Entrambi i due concetti sono componenti cruciali della ricerca empirica.

Migliorare la riproducibilità comporta maggior rigore e qualità dei prodotti scientifici e di conseguenza un maggior grado di affidabilità della scienza. Sempre di più si percepiscono il bisogno e la volontà di esporre il flusso della ricerca, dal momento cioè in cui un progetto inizia, passando per la raccolta dei dati fino all’interpretazione e alla presentazione dei risultati. Tali sviluppi implicano naturalmente delle sfide inclusa la creazione di flussi di lavoro integrati della ricerca che possono essere adottati dai collaboratori mantenendo al tempo stesso standard di integrità molto elevati. Questo è sicuramente un aspetto positivo dell'etica collegata alla riproducibilità, ovvero la capacità di condividere dati e metodi di risoluzione di particolare progetti per permettere agli altri studiosi che decideranno di applicarsi in tale progetto, di avere delle basi solide e fondate dalle quali partire. Ovviamente però questo aspetto positivo e altruista dell'uomo che condivide i risultati ottenuti ha un'accezione negativa, infatti ognuno ha le proprie conoscenze e realizza le cose attraverso le proprie idee, e quindi un'altra persona potrebbe non riuscire ad utilizzare al meglio i dati forniti o addirittura potrebbe danneggiare il lavoro precedente.

Fonte: https://book.fosteropenscience.eu/it/02OpenScienceBasics/04ReproducibleResearchAndDataAnalysis.html




martedì 26 maggio 2020

CITAZIONI INTERESSANTI




 
“La geniale invenzione nasce sempre dall'uomo isolato, ma     solo l'opera tenace di pazienti ricercatori con mezzi larghi e   adatti può efficacemente svilupparla e 
utilizzarla.” 
                BENITO MUSSOLINI


lunedì 25 maggio 2020

STEP 20


Dove si vede il concetto di riproducibilità nello Zibaldone di Leopardi?

Lo Zibaldone è l’opera che meglio rappresenta il carattere enciclopedico della riflessione leopardiana, e ciò rende di fatto molto limitante qualsiasi tentativo di sintesi o ricapitolazione. 

Guardando però al contenuto più strettamente filosofico della raccolta è possibile enucleare alcuni temi fondanti, che caratterizzano l’intera produzione leopardiana (e, in particolar modo, i Canti e le Operette morali):        

la questione del rapporto tra uomo e natura
la riflessione sul piacere
la teoria della poesia.

Il tema che meglio si riconduce al concetto di riproducibilità è la teoria della poesia.
La teoria della poesia è strettamente legata a quelle della natura e del piacere, proprio perché la poesia si situa dalla parte delle illusioni e della natura e, almeno inizialmente, contro la ragione. È vero, ad ogni modo, che le riflessioni sulla poesia sono alimentate soprattutto dagli interessi e dalle competenze filologiche di Leopardi che indaga sulle lingue antiche  e moderne. Una delle opere più famose di Leopardi che non fa parte dello Zibaldone ma parla del tema della poesia è "L' Infinito". Ebbene, l'Infinito racconta un processo interiore: di come gradualmente, partendo dalle concrete esperienze sensoriali, il soggetto giunga a immaginare ciò che non ha limiti di spazio e di tempo, fino a uscire da se stesso e a sprofondare («naufragar») in quella sensazione assoluta. Potremmo anche dire che esso racconta una esperienza di perdita della coscienza, di annullamento di sé. Questa è la sensazione che prova l'uomo quando trovandosi sopra il colle e avendo la vista oscurata dalla siepe, si perde in quell'immensità di spazio ed esce quasi da se stesso, dando la prova di poter essere altro da sè (essere riproducibile)   


STEP 19


Riproducibilità in un pensiero utopico:

Definizione di utopia:
Un'utopìa è un assetto politico, sociale e religioso che non trova riscontro nella realtà, ma che viene proposto come ideale e come modello. Il termine può anche riferirsi ad una meta intesa come puramente teorica e del tutto irraggiungibile; in questa accezione, può connotare sia un punto di riferimento idealistico verso cui orientare azioni ancora pragmaticamente attuabili, sia una mera illusione e un ideale vuoto. L'utopista, sia come coniatore di utopie, sia come semplice propugnatore, sia come pensatore utopico critico, può quindi essere tanto colui che costruisce le sue preferenze e le sue scelte ideologiche esimendosi dallo studio e dalla comprensione della realtà e delle sue dinamiche, quanto colui che indica un percorso che ritiene al contempo auspicabile e pragmaticamente perseguibile.

Riproducibilità in una visione utopistica (in ambito scientifico-tecnologico)
Queste utopie preconizzano un futuro in cui una scienza e una tecnologia avanzate creeranno le condizioni per uno stile di vita utopico; ad esempio con il superamento della morte e della sofferenza e con cambiamenti migliorativi della natura e della condizione umana. In contrapposizione a questo orientamento ottimistico, si pone la predizione che l'avanzamento di scienza e tecnologia porterà all'estinzione dell'umanità, in seguito ad un utilizzo intenzionalmente o maldestramente distruttivo o ad un puro incidente. I pessimisti invocano il principio di precauzione e contrastano l'adozione indiscriminata delle nuove tecnologie; nelle posizioni più estreme si giunge ad una totale opposizione verso l'innovazione tecnologica. In conclusione possiamo dire che l'uomo, consapevole della grande evoluzione tecnologica che caratterizza sempre di più questi ultimi anni, porterà alla rovina dell'uomo, quindi in una visione utopistica del mondo, la tecnologia e il suo sviluppo devono essere limitati.




STEP 18


Dove il termine compare nella filosofia contemporanea: 

In campo filosofico il termine viene usato per la prima volta nella cosiddetta "Filosofia della Scienza", essa è la branca della filosofia che studia i fondamenti, gli assunti e le implicazioni della scienza, sia riguardo alla logica e alle scienze naturali, come la fisica, la chimica, la biochimica o la biologia, sia riguardo alle scienze sociali, come la sociologia, la psicologia o l'economia. Le principali sezioni della filosofia della scienza sono la filosofia della matematica, la filosofia della fisica, la filosofia della chimica e la filosofia della biologia. In parte legata alla filosofia della conoscenza nota come gnoseologia e, in misura maggiore, all'epistemologia, essa cerca di spiegare la natura dei concetti e delle asserzioni scientifiche, i modi in cui essi vengono prodotti; come la scienza spiega la natura, come la predice e come la utilizza per i suoi fini; i mezzi per determinare la validità delle informazioni; la formulazione e l'uso del metodo scientifico; i tipi di ragionamento che si usano per arrivare a delle conclusioni; le implicazioni dei metodi scientifici, con modelli dell'ambiente scientifico e della società umana circostante. Lo studio di tali questioni iniziarono già nel periodo medievale con Galileo Galilei, Cartesio e Bacone ai quali seguì poi intorno al Seicento Isaac Newton. 

Il concetto di riproducibilità è spesso collegato ai vari esperimenti scientifici che gli scienziati facevano per verificare le loto ipotesi, ad esempio Newton voleva sempre avere una prova delle sue leggi e dei suoi teoremi, per questo tendeva sempre a fare molti esperimenti cambiando le condizioni di contorno e gli strumenti (proprio il significato principale di riproducibilità)


domenica 17 maggio 2020

STEP 17



L'abbecedario della "Riproducibilità"

A. Accuratezza
B. Benjamin (Walter)
C. Condizioni
D. Deformazione
E. Errore 
F. Fisica
G. Grandezza
H. Human resources
I. Incertezza
L. Levigare
M. Misura
N. Nascere
O. Orientamento
P. Precisione
Q. Qualità
R. Ripetibilità
S. Stabilità
T. Tempo
U. Usura
V. Valori
Z. Zoom

mercoledì 13 maggio 2020

STEP 16


Chi può essere preso come testimonial della "Riproducibilità"

WALTER BENJAMIN

Se dovessi scegliere una persona come testimonial della parola "Riproducibilità" la prima a cui penserei sarebbe il filoloso, scrittore, critico letterario tedesco Walter Benjamin. Il concetto entrò sin da subito nella sua vita, tanto che scrisse un libro in cui parla della riproducibilità in ambito artistico, il titolo è "Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit" tradotto in italiano " L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica”. 




Il saggio tratta dell’avvento delle nuove tecniche e delle conseguenze che comportano nell’essenza dell’opera d’arte. Benjamin, infatti, sostiene che la nascita delle tecniche di riproduzione (delle quali compie un breve riassunto, partendo dalla litografia per terminare con il cinema, soffermandosi in particolar modo sulla fotografia) ha privato l’opera d’arte (di qualunque genere essa sia: quadro, esecuzione musicale, scultura) di quel che lui definisce “aura”: l’aura dell’opera d’arte è il suo “hic et nunc” (il suo qui ed ora) che costituisce il concetto della sua autenticità, cioè: l’aura è “un singolare intreccio di spazio e tempo, l’apparizione unica di una lontananza, per quanto possa essere vicina”. L’opera d’arte, in passato, era strettamente legata ad un contesto (basti pensare alle statue greche, ora nei musei, all’epoca nei tempi) che spesso era rituale religioso; la sua fruizione, ovvero la sua percezione ed osservazione da parte della persona, era direttamente collegata alla funzione dell' ”oggetto” il quale, spesso, era soltanto simbolo rituale e poi diventava “opera d’arte”. Questa è l’aura dell’opera: la sua storia, la tradizione che porta in sé. La perdita dell’aura significa quindi l’impossibilità, da parte del soggetto, di cogliere l’opera nel suo contesto d’appartenenza, per ciò che essa realmente è, con la sua storia e la sua materialità. Quest’esperienza rende l’opera d’arte autentica in quanto, al momento della fruizione, il soggetto rivive, tramite l’opera, la tradizione che l’ha creata. Con la riproducibilità tecnica, invece, l’opera viene estraniata dal suo contesto culturale, viene estrapolata da esso e quindi vien meno il “qui e l’ora” aumentando, al contrario, il suo valore espositivo che è fondato, non più sul rituale, bensì sulla politicità. Benjamin, però, riabilita questa perdita dell’aura in quanto, a suo giudizio, l’opera d’arte in questo modo acquista contatto con le masse, che, all’epoca, cominciavano a manifestarsi come “movimento unitario”. Per concludere possiamo dire che Benjamin in un primo momento denuncia la perdita dell’ “aura” delle opere d’arte a causa dell’evoluzione tecnologica che permetteva (grazie alla fotografia, alla litografia e al cinema) di riprodurre un’opera d’arte quali un dipinto, una statua, distaccando il soggetto rappresentato dal suo contesto sociale, ma successivamente l’autore si rende conto che nell’epoca in cui viveva, le masse potevano essere portatrici di questi concetti.


STEP 15


I limiti dello sviluppo: (Sfruttiamo la riproducibilità di alcuni oggetti ed evitiamo di distruggere l'ambiente!!)
    Nel 1972 un libro ha scatenato il più grande dibattito sul futuro dell’umanità. Si trattava di "I limiti dello sviluppo", un report sullo stato complessivo del pianeta Terra, che metteva in guardia verso ipotetici scenari futuri. Il libro, di circa 200 pagine, era stato commissionato dal Club di Roma ( un’associazione di scienziati, umanisti e imprenditori legati dalla comune preoccupazione per la situazione mondiale ) ed è diventato un best seller, tradotto in più di 30 lingue.A colpire il grande pubblico è stato uno degli scenari proposti dagli autori, che delineava come, procedendo anno dopo anno con gli stessi ritmi di crescita di sempre, l’umanità sarebbe giunta al collasso nel corso del Ventunesimo Secolo.




Gli autori sono stati accusati di catastrofismo, ma il messaggio che volevano lanciare era diverso e ben più profondo. Dennis Meadows, durante la presentazione del libro avvenuta a Washington il 2 marzo 1972, ha riassunto in cinque punti le vere conclusioni di I limiti della crescita:

1 — Ci sono limiti fisici alla crescita che, al ritmo attuale ( del 1972, n.d.a.), verranno probabilmente raggiunti già nel corso della vita dei nostri figli;

2 — Se operando scelte a breve termine continueremo a ignorare questi limiti, essi saranno inevitabilmente superati con conseguenze catastrofiche;

3 — L’unica alternativa è riequilibrare l’incremento demografico e la produzione materiale con l’ambiente e le risorse;

4 — Ci vorranno dai 50 ai 100 anni per raggiungere questo equilibrio;

5 — Ogni anno perso nel perseguimento di questi obiettivi rende una transizione ordinata verso una situazione di equilibrio sempre più difficile, riducendo le nostre opzioni.

Nella mia analisi mi voglio concentrare in particolare sul punto 3, infatti ormai non è un segreto che al giorno d'oggi l'ambiente viene sempre più danneggiato a causa dei bisogni umani. Non possiamo nascondere che dalla natura l'uomo può estrarre tanti materiali e tante risorse che sono importanti per la vita di tutti i giorni, ma da un pò di tempo la situazione sta degenerando, così come avevano previsto gli autori del libro. L'ambiente sta subendo gravi danni che spesso possono però essere evitati, infatti ormai siamo arrivati ad un punto in cui l'evoluzione tecnologica potrebbe in qualche modo aiutare l'uomo per la produzione di alcuni materiali, e si potrebbero prendere come esempio i modelli vecchi di qualunque oggetto o anche qualche pezzo di oggetti ormai vecchi ed inutilizzati per cercare di crearne nuovi (oggetto dotato di riproducibilità). Pùo essere intesa come un tipo di raccolta differenziata che permetterebbe di prendere il materiale di cui abbiamo bisogno da vecchi oggetti per poi crearne nuovi, ed eviterebbe soprattutto di danneggiare l'ambiente con l'abbattimento di alberi o i continui scavi sotto terra alla ricerca di materie prime che possono essere prelevate in altro modo.








                                                                                                                   

martedì 12 maggio 2020

CITAZIONI INTERESSANTI



Soren Kierkegaard sul ritratto fotografico (1854): 

“[il dagherrotipo crea] un doppio livellamento, ovvero un metodo di livellamento che inganna se stesso. Con il dagherrotipo ciascuno potrà farsi fare il ritratto, cosa che un tempo potevano soltanto gli eminenti; ma nello stesso tempo si fa di tutto per farci apparire tutti esattamente identici, e di conseguenza ci basterà avere un unico ritratto”. 



mercoledì 6 maggio 2020

STEP 14


Riproducibilità in un fatto di cronaca

Cronaca recente a causa del COVID-19:

Sotto ho riportato un fatto di cronaca tratto dal giornale online "Il fatto quotidiano.it" pubblicato 


Coronavirus, farmacista di Roma: “In un solo giorno abbiamo venduto oltre 2500 mascherine a 50 cent. Esaurite in poche ore”

“Abbiamo esaurito le mascherine nonostante fossero state messe in vendita a un prezzo più basso rispetto a quello che avevamo pagato. Sono finite in un solo giorno più di 2.800 mascherine“. Lo ha raccontato alle telecamere dell’Ansa la dottoressa Roberta Panocchi, direttrice della farmacia in piazza San Lorenzo in Lucina a Roma. “Le abbiamo vendute sottocosto – ha precisato – e sono finite in poche ore”

Queste sono le parole della proprietaria di una farmacia che sottolinea la situazione di emergenza nella quale ci troviamo, anche dovuta al fatto che la produzione delle mascherine non è ancora sufficiente per soddisfare tutti i clienti,ma la sua produzione è sicuramente in grande aumento rispetto all'inizio. La riproducibilità sta proprio nella possibilità di produrre una grandissima quantità di mascherine al giorno sulla base di un modello già prestabilito.





STEP 13

Riproducibilità nel mondo ingegneria

Riproducibilità nell'ingegneria fisica:

Ricordiamo innanzitutto il principale significato di riproducibilità:
La riproducibilità è il grado di concordanza tra una serie di misure di uno stesso misurando (la grandezza oggetto di misurazione), quando le singole misurazioni sono effettuate cambiando una o più condizioni. Ad esempio:

1) modificando il metodo di misurazione;
2) sostituendo l'operatore alla misura;
3) sostituendo lo strumento di misura;
4) spostandosi in altro luogo;
5)modificando la condizione di utilizzo dello strumento o del misurando;
6)effettuando misure in tempi più o meno lunghi.

In particolare in campo fisico quando gli studiosi devono studiare le proprietà di un particolare oggetto e devono quindi effettuare innumerevoli misurazioni, non c'è la necessità di costruire un nuovo strumento per ogni misurazione, ma basta prenderne uno come esempio e modificarne alcune caratteristiche, infatti si parla anche di "Riproducibilità di uno strumento".



La valutazione della riproducibilità risulta particolarmente utile quando ci si aspetta che una condizione di contorno abbia significativa influenza sulle misure. In tal caso è opportuno effettuare una serie di misure nella quale tale condizione venga variata in modo controllato. La valutazione comparata tra la ripetibilità e la riproducibilità permette di conoscere l'impatto della specifica condizione di contorno sulle misure che si stanno effettuando. Inoltre perché un'affermazione sulla riproducibilità abbia significato è necessario specificare le condizioni che sono state variate.

Errori di riproducibilità:

Un'altro fattore da puntualizzare è che quando si cambia misurazione c'è la possibilità che si ottengano risultati diversi, e quindi si parla di un errore di riproducibilità.La presenza di discordanze di riproducibilità, evidenziano l'esistenza d'errori sistematici che influiscono sulla precisione di misura. Gli errori che si evidenziano quando si effettuano valutazioni della riproducibilità sono chiamati errori di riproducibilità, e costituiscono un elemento nella valutazione dell'incertezza di misura.

Comunemente questo errore è espresso come il massimo scostamento rilevato in una serie significativa di misure:

Erip = (Vmax-Vmin)
dove:
Erip = errore di riproducibilità
Vmax = valore massimo misurato
Vmin = valore minimo misurato

















STEP 24

                      Testo conclusivo Il mio percorso alla scoperta del concetto di riproducibilità  è cominciato cercando di dare una defi...