Soren Kierkegaard sul ritratto fotografico (1854):
“[il dagherrotipo crea] un doppio livellamento, ovvero un metodo di
livellamento che inganna se stesso. Con il dagherrotipo ciascuno potrà
farsi fare il ritratto, cosa che un tempo potevano soltanto gli eminenti; ma
nello stesso tempo si fa di tutto per farci apparire tutti esattamente
identici, e di conseguenza ci basterà avere un unico ritratto”.
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