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lunedì 23 marzo 2020

STEP 01-BIS


Traduzione del termine ed indagine storico-etimologica 



Traduzione nelle altre lingue:
  • Reproducibility (Inglese);
  • Reproduzierbarkeit (Tedesco);
  • Reproducibilidad (Spagnolo);
  • Reproducibilitè (Francese);
  • 再生性 Zàishēng xìng (Cinese);
  • Producibiles (Latino) In latino questo termine esiste come sostantivo "Riproducibile". Oppure il verbo "Reddo" potrebbe avvicinarsi al suo significato anche se la traduzione letterale del verbo è "Restituire" che ha un altro significato rispetto al nostro termine.



Dove si sviluppa per la prima volta? E dove appare in letteratura?

  Il primo autore che inserisce il termine nell'ambiente storico del suo tempo è Walter Benjamin che nel 1936 scrive il saggio "Das Kunstwerk im Zeitalter seiner technischen Reproduzierbarkeit" tradotto in italiano " L'opera d'arte nell'epoca della sua riproducibilità tecnica". In questo saggio l'autore propone che l'aura di un lavoro artistico venga svalutata dalla sua riproduzione meccanica. Il soggetto e i temi del saggio influenzarono vastamente campi come la storia dell'arte e la teoria dell'architettura, gli studi culturali e quelli sul ruolo dei massmedia. Negli anni del regime nazista in Germania, Benjamin intese produrre una teoria dell'arte che fosse utilizzabile per la formulazione di esigenze rivoluzionarie nella politica culturale. La traduzione italiana di questo libro arrivò nel nostro paese solamente nel 1966, 30 anni dopo la sua pubblicazione in lingua originale, c'è da considerare infatti il diverso ambiente in cui si trovavano a quel tempo l'Italia (campagna d'Etiopia e preparazione alla guerra) e la Germania (Nazista); e proprio a causa di queste situazioni, le ideologie sviluppate da Benjamin arrivarono dopo nel nostro paese.

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